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Giuseppe e Nina vendono alcuni mobili e quadri di famiglia per mettere da parte dei soldi e ripagare alcuni debiti. Giuseppe continua le sue visite a casa, tra i suoi pazienti c'è anche un bambino accompagnato da Elena.
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Preoccupato dalla nuova riforma del governo che renderebbe inutile tutto il suo lavoro, Giuseppe chiede aiuto a Giorgio che però si mostra scontroso e restio ad accettare la richiesta di Giuseppe.
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Arcangelo visita Giuseppe e gli consiglia di riposarsi perché se non lo fa, potrebbe peggiorare le sue condizioni di salute. Giuseppe probabilmente ha capito che non si tratta solo di stanchezza e scrive una lettera alle persone più importanti della sua vita.
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Anche durante i suoi ultimi giorni di vita, Moscati era solito ogni mattina donare il latte ai poveri e ai più bisognosi, nei quartieri meno abbienti di Napoli. Inoltre, come di consueto, svolgeva il suo lavoro nel suo studio privato. Ma proprio poco prima di una visita, Giuseppe accusa un malore...
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Giorgio va a trovare Giuseppe a casa. Quest'ultimo è felice di vederlo.
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Probabilmente, Giorgio è stato spinto da un'intuizione o da una premonizione che gli ha permesso di riconciliarsi con il suo amico Giuseppe e con la vita.
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Due grandi della musica italiana in una reunion niente male. La canzone è stata scritta da Fabio Ilacqua e arrangiata da Adriano Celentano insieme a Celso Valli. Il tema è quello del rapporto tra due amanti, in bilico tra ragione e sentimento.
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A volte per continuare una storia d'amore ci vuole più del semplice volersi bene, bisogna continuare a provare per capire se ne vale la pena. Questa intensa canzone, interpretata dalla una delle più grandi voci italiane, è stata scritta da un altrettanto talentuoso cantautore: Ivano Fossati. La canzone, inoltre, è parte della colonna sonora del film del regista turco Ferzan Özpetek, La Dea Fortuna.
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Questo brano interpretato dalla grande Mina parla della frustrazione che spesso si cela dietro giovani artisti che vogliono emergere, ma che trovano davanti a loro una persona incompetente che vuole dei compromessi (il corvo) che il giovane artista dovrà evitare.
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Alberto Angela ci accompagna in un viaggio alla scoperta delle "Meraviglie" italiane, quelle che ci rendono una vera e propria "penisola dei tesori". Sei puntate, dodici tappe di un itinerario fra arte e bellezze naturali nei siti riconosciuti dall'Unesco come patrimonio dell'umanità. Il viaggio inizia dalla Reggia di Caserta.
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Lo scalone reale della Reggia di Caserta è un vero e proprio capolavoro di architettura e scenografia. Salendo su per il grande scalone d'ingresso, si possono osservare i grandi leoni di marmo ed ammirare al contempo l'immensità del grande fondale con le sue tre grandi statue della Maestà Regia, del Merito e della Verità.
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La sala del Trono, immensa e magnifica in tutti i suoi aspetti, rappresenta il potere assoluto del sovrano. In fondo alla sala si trova il trono, piccolo ma molto elegante. La volta al soffitto è stata affrescata con l'opera "La cerimonia della posa della prima pietra della Reggia di Caserta", che riprende l'episodio legato all'apertura dei lavori avvenuto nel 1752.
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Alberto Angela ci continua a stupire raccontandoci della preziosa seta di San Leucio che, oltre ad essere presente nella camera da letto di Francesco Secondo di Borbone, è anche alla Casa Bianca e a Buckingham Palace.
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La toilette della regina è sicuramente una delle stanze più particolari della Reggia di Caserta. La sala da bagno, nella quale la regina amava rilassarsi e godersi la propria intimità, è dotata di un sofisticato e geniale gioco di specchi posti in modo tale da permettere alla regina di scorgere i visitatori e i servitori in arrivo dal salone adiacente e dal viale d'entrata della Reggia.
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C’è una cosa che rende il parco della Reggia di Caserta un qualcosa di unico al mondo: la via dell’acqua. Si tratta di un vasto e complesso sistema di vasche, fontane e canali sotterranei, il tutto realizzato per ricreare un effetto scenografico di assoluto prestigio. L’acqua di suddetta via proviene dal maestoso acquedotto Carolino, progettato da Luigi Vanvitelli.
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