Michele viene accusato di essere un assassino e subito si pensa a fare in modo che non sia mai esistito. Intanto, viene introdotto a una persona potente che non dovrà farsi nemica.

Michele riconosce il cavaliere che gli aveva regalato la sua spada quando era un bambino. Rinnova quindi il suo desiderio di voler indossare la divisa, ma non tutti pensano che sia in buona fede.

Michele sta completando la sua opera e viene finalmente nominato Cavaliere. Il perdono sembra vicino ora che il Papa ha dato la sua approvazione, ma il percorso per la salvezza e la libertà non è ancora concluso.

Michele sta imparando ad usare con la spada come un vero cavaliere, quando arriva il ministro che chiede un duello. L'esercitazione però non finisce bene e Caravaggio potrebbe trovarsi nei guai.

Nonostante le forze lo stiano abbandonando, Michele viene salvato e portato al sicuro.

Mentre De Ponte continua la caccia per trovare Caravaggio, lui arriva a Siracura dove trova rifugio e forse anche un grande aiuto.

Michele si trova ancora in Sicilia e riesce a dipingere un altro capolavoro. La marchesa non si dà pace del fatto che Michele sia in pericolo e ricorre a tutti i mezzi in suo possesso.

Michele arriva a Messina. Intanto, la cortigiana va a chiedere come poter ottenere la grazia per lui.

Michele si trova ancora in Sicilia e ha lavorato in segreto ad un quadro che però viene definito mezzo vuoto. Nella sua folle reazione però qualcuno lo raggiunge per dargli un'inaspettata notizia.

All'arrivo Michele dovrebbe essere scortato per poi raggiungere Roma in carrozza, ma viene trattenuto perché sembra che sia ancora un condannato a morte. La sua preoccupazione però restano le tele rimaste sulla scialuppa.

Una volta capito cosa è successo, a Merisi vengono fatte le scuse e gli viene offerto un aiuto per recuperare le tele. La marchesa intanto sta cercando di raggiungerlo.

Caravaggio si trova in mare, ma non sembra che riuscirà a sopravvivere. La marchesa fa una corsa contro il tempo nella speranza di rivederlo.

“Non c’è tempo” è una canzone dei Capitolo Zero pa74music ... and band from description

Una semplice filastrocca del 1983 lanciata in televisione da Corrado, uno storico presentatore, è diventata un successo che tutti ricordano bene.

I bambini si sa, tendono ad imitare, ma in questo caso il soggetto da imitare non è proprio tranquillo. Cantata in origine da Nino Manfredi nel 1978, questa canzoncina è ancora attualissima.