Difficoltà: Intermedio
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Una delle più note tombe monumentali è quella appartenuta alla famiglia Matuna. Decorata con stucchi e dipinti che riproducono oggetti di uso comune, la sua scoperta ha permesso di conoscere un aspetto di questa civiltà altrimenti perduto.
Difficoltà: Intermedio
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Nella tomba della famiglia Matuna sono presenti delle riproduzioni in stucco di oggetti usati nella vita di tutti i giorni. Nelle tombe di Tarquinia, invece, l'utilizzo del macco ci permette, ancora oggi, di ammirarne i meravigliosi dipinti.
Difficoltà: Intermedio
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Questa tomba, che risale a duemilacinquecento anni, è una vera e propria capsula del tempo. Le scene dipinte rappresentano un simposio che si svolge in onore del defunto, con uomini e donne sdraiati su triclini mentre consumano il pasto portato loro da giovani servitori nudi.
Difficoltà: Intermedio
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Siamo sempre a Tarquinia e questa volta visitiamo la tomba Aninas, nota soprattutto per essere appartenuta alla famiglia aristocratica etrusca di cui porta il nome, il cui capostipite, Larth Aninas, aveva fatto costruire al suo interno sei tombe per i suoi familiari.
Difficoltà: Intermedio
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Alberto Angela ci mostra l'affascinante sarcofago di una nobildonna di epoca etrusca, realizzato in terracotta e particolarmente ricco di dettagli. Successivamente, ci porta al Museo Nazionale Etrusco di Roma, la cui missione è proprio quella di valorizzare le collezioni e la cultura etrusca.
Difficoltà: Intermedio
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Il popolo etrusco è stato influenzato da tante etnie e da tanti mondi, ma è stata in particolare la cultura greca a influenzare maggiormente il popolo dell'Italia antica. Nel museo di Villa Giulia, troviamo testimonianze di questa influenza e reperti che documentano la bravura del popolo etrusco.
Difficoltà: Intermedio
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Dal museo di arte etrusca di Villa Giulia, dove possiamo ammirare uno dei più grandi capolavori etruschi, passiamo ad Assisi, antica colonia romana.
Difficoltà: Intermedio
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Gli scavi avvenuti ad Assisi tra l'Ottocento e il Novecento sotto la chiesa di Santa Maria Maggiore hanno riportato alla luce una domus, forse appartenuta al poeta Properzio. La suggestiva domus è ricca di decorazioni parietali, impreziosita anche da quadretti mitologici, pregiate pavimentazioni e splendidi mosaici.
Difficoltà: Intermedio
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Ad Assisi è custodito un patrimonio sotterraneo di inestimabile valore risalente al periodo romano. Sotto l’odierna Piazza del Comune, dominata dal Tempio romano di Minerva, è visitabile l’antico Foro romano e la Domus del Larario, entrambi rinvenuti nel corso di scavi archeologici.
Difficoltà: Intermedio
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Una delle stanze della domus è il "tablinum", ossia lo studio del proprietario, la cui pavimentazione ancora intatta è stata creata in mosaico a tessere nere e bianche. Sulle pareti di questa stanza sono ancora visibili i "pinax", tra cui quello che ritrae la coppia di sposi, riprodotti da una mano sapiente. Tutti questi reperti sono motivo dell’eccezionalità archeologica di Assisi.
Difficoltà: Intermedio
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Costantino è una delle figure più importanti dell'Impero romano. Tra i suoi interventi più significativi vi fu la creazione di una nuova capitale a oriente, Costantinopoli, e la diffusione del cristianesimo. Ancora una volta in Italia, le antiche culture si fondono con le nuove. Oggi nei pressi di Matera, ci si imbatte in una chiesa rupestre, "La Cripta del Peccato originale". Definita la “Cappella Sistina” della pittura parietale rupestre per il ciclo di affreschi raffigurante il tema della Creazione e del Peccato originale.
Difficoltà: Intermedio
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Si intitola Me Ne Frego il documentario dell'Istituto Luce a cura della linguista Valeria Della Valle e del regista Vanni Gandolfo, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e dedicato alla "bonifica" fascista della lingua italiana. Un efficace viaggio nel tempo, il recupero di un'Italia dimenticata, ridicola nel suo purismo nazionalistico ma drammatica per la violenza dei divieti.
Difficoltà: Intermedio
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Mussolini vieta l'uso dei dialetti e delle lingue di minoranza parlate nelle regioni del Nord, a favore del processo forzato della cosiddetta "italianizzazione". Gli italiani erano costantemente bombardati dalla propaganda fascista e dai frequenti discorsi di Mussolini.
Difficoltà: Avanzato/Intermedio
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Durante la Prima Guerra Mondiale si parlavano moltissimi dialetti e uno degli obiettivi del Duce era quello di eliminarli.
Difficoltà: Intermedio
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Una delle strategie di Mussolini per manipolare le masse era quella di copiare in modo molto più banale le doti oratorie del grande scrittore italiano Gabriele D'Annunzio che proprio in quegli anni era molto conosciuto e apprezzato.
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