Il brutto anatroccolo è una fiaba dello scrittore danese Hans Christian Andersen, pubblicata per la prima volta nel 1843. La fiaba fu in seguito inclusa nel volume di Andersen "I Nuovi Racconti". In questo racconto, conosciuto ai più, ci sono tanti verbi coniugati al passato remoto: ripassateli attraverso la voce di Arianna.

Questa fiaba ci insegna da un lato quanto sia importante accettare chi all’apparenza sembra diverso da noi, e, dall’altro, a credere di più nella nostra natura. Quello che può sembrare un difetto può rivelarsi un dono.

Paolo è un fotografo affermato, è molto attraente e ha una vita particolare, comincia una nuova storia piena di sorprese. Buona visione.

La giornata di Paolo si prospetta tutt'altro che noiosa. Le sorprese si susseguono una dopo l'altra.

Certe strade si incrociano, in questa parte del film c'è più di un incontro particolare.

Finalmente Paolo e Natoli fanno ingresso in casa, ma Natoli non fa i salti di gioia, anzi...

Cominciano le prime difficoltà con il nostro Paolo, che però questa volta ha un colpo di fortuna.

Natoli è sempre più scorbutico, ma c'è chi è davvero cattivo con lui. Paolo riceve una notizia alla quale non vuole credere.

Nel mondo degli adulti ci sono delle responsabilità da prendersi per affrontare la vita di tutti i giorni e Paolo fino a questo momento non sapeva cosa ció significasse.

Paolo è il tipico uomo che non ricorda i nomi delle ragazze che frequenta, ma qui supera tutti i limiti. Natoli sa bene come metterlo in difficoltà e da chi andare quando è meglio togliersi dai piedi.

C'è chi va a scuola, chi a lavoro e chi gioca a fare il presidente.

Finalmente Paolo visita l'azienda di famiglia e incontra il personale e gli operai. Non è facile per lui ricoprire il ruolo di capo.

Natoli comincia a seguire i consigli di Paolo, ma a modo suo. Paolo, poi, apprende un'importante notizia.

Una tragedia come questa è sempre difficile da accettare. Indietro non si torna, ma c'è chi già pensa al futuro.

In questa triste giornata, Paolo riscopre il senso della famiglia, ma forse non è abbastanza per risolvere tutti i problemi.