La linea verticale è una serie televisiva italiana prodotta da Rai Fiction e Wildside. Il protagonista è Luigi, un quarantenne che deve sottoporsi ad un delicato intervento chirurgico dopo aver scoperto di avere un tumore. Nel corso delle puntate di questa serie TV, viene raccontata la vita quotidiana del reparto di urologia oncologica di un ospedale italiano.
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Quando il medico dice di seguire una dieta, elenca una serie di alimenti da evitare e di abitudini da cambiare. Ma sarà facile? Alla fine, c'è sempre un modo per resistere alle tentazioni.
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Sarà un sogno o sarà la realtà? Amed continua a sognare il suo funerale e anche qui la gente continua a pensare che fosse un migrante. Quando si sveglia la realtà lo pone di fronte ad una notizia.
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Preso dalla paura, Amed si prepara ad uscire dall'ospedale e Luigi parla coi medici quando va a togliere i punti. Dopo il ricovero, viene informato delle possibili conseguenze dell'operazione e del vaccino. Tutto sommato, poteva andare peggio.
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Siamo ai saluti e Amed dice di non essere pronto per lasciare l'ospedale. Fra promesse e abbracci però, sembra veramente essere arrivato il momento.
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Riccardo è molto giù e sua madre cerca le parole giuste per farlo rialzare. Anche Barbieri cerca argomentazioni convincenti mentre parla con Giusi e a Luigi viene inaspettamente comunicato che potrà essere dimesso. Ma a quali condizioni?
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A Luigi viene fatto un elenco piuttosto lungo sulle possibili controindicazioni del farmaco che gli è stato dato, tuttavia Barbieri gli comunica che è pronto per essere dimesso. L'unica cosa che gli viene consigliata di fare è di non far vedere la TAC solo all'oncologo.
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Barbieri e Zamagna si confrontano sulle rispettive professioni di chirurgo e oncologo. Ognuno difende il proprio lavoro sminuendo quello dell'altro. La discussione si fa accesa e qualcuno li vede mentre si azzuffano in corridoio.
Difficoltà: Intermedio
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Questa è una riflessione sul fatto che ognuno, in Italia,vorrebbe stare da un'altra parte. Sulla superficie sembra tutto meraviglioso ma in realtà le uniche persone felici sono quelle contente di stare nel posto in cui si trovano.
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Continua la riflessione di Luigi e in questo monologo condivide la sua esperienza con la malattia. Ora le cose sono cambiate, ma non necessariamente in peggio. Tutto insegna, basta fare un passo alla volta.
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Quando a Luigi è stato detto che aveva un tumore, ha vissuto ogni momento come se fosse un dono inaspettato. Tutto quello che poteva fare dopo quella notizia era fare un passo alla volta.
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