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Una delle strategie di Mussolini per manipolare le masse era quella di copiare in modo molto più banale le doti oratorie del grande scrittore italiano Gabriele D'Annunzio che proprio in quegli anni era molto conosciuto e apprezzato.
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Arianna riceve una telefonata che le cambierà la giornata e anche la vita. Prepara tutto quello che serve per essere pronta nel suo gran giorno.
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Oggi Tamara e la sua gemella Tania ci mostrano tantissimi lavori realizzati da loro con la tecnica del découpage e l'uso dei colori per vetro.
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Questa è la parte più complicata dei pronomi combinati. Per fortuna, Marika ci fa tanti esempi per aiutarci a capire meglio come usare glielo, gliela, glieli, gliene, e gliele.
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Finalmente arriva il giorno del colloquio: Arianna riceve tante domande e riesce a dare bene tutte le risposte. Otterrà il posto di lavoro?
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Tamara ci mostra un po' di oggetti del negozio di famiglia e ci spiega come si usano l'aggrappante e i colori acrilici.
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Dopo tante richieste ecco finalmente la prima di tre lezioni sui pronomi combinati, conosciuti anche come pronomi doppi. In questa prima parte Marika spiega le forme Me + lo, la, li, le e ne e Ti + lo, la, li, le e ne.
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Mussolini vieta l'uso dei dialetti e delle lingue di minoranza parlate nelle regioni del Nord, a favore del processo forzato della cosiddetta "italianizzazione". Gli italiani erano costantemente bombardati dalla propaganda fascista e dai frequenti discorsi di Mussolini.
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Arianna si è appena laureata in Marketing e sta cercando lavoro. Tra i vari annunci trovati sul web, ce n'è uno che sembra fare proprio al caso suo. Vediamo allora come se la cava.
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Tamara ci mostra le sue creazioni fatte su misura e realizzate nel suo negozio a Roma, Polvere di Fata. Tamara gestisce da venticinque anni questo negozio incantato insieme alla sorella Tania e alla mamma Cinzia.
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Si intitola Me Ne Frego il documentario dell'Istituto Luce a cura della linguista Valeria Della Valle e del regista Vanni Gandolfo, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e dedicato alla "bonifica" fascista della lingua italiana. Un efficace viaggio nel tempo, il recupero di un'Italia dimenticata, ridicola nel suo purismo nazionalistico ma drammatica per la violenza dei divieti.
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Éric de Chassey, direttore dell'Accademia di Francia a Roma, parla della missione di Villa Medici e di come l'arte arrichisca il pensiero e la vita di tutti i giorni.
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Marika intervista Arianna Manetti, la doppiatrice delle fiabe di Yabla. Buona visione.
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Questa parte si concentra su due sale della villa che insieme compongono un prezioso lascito di grazia e bellezza. La più grande è detta Stanza degli Uccelli, perché affrescata con un pergolato abitato da una moltitudine di volatili e altri animali. La sala più piccola, chiamata Stanza dell’Aurora, presenta sul soffitto raffigurazioni allegoriche e vedute suggestive di Villa Medici e dintorni.
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In questo luogo così suggestivo il tempo si ferma e i busti in gesso sembrano animarsi. Il cardinale amava cacciare e per catturare gli uccelli aveva una tecnica particolare.
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