Difficoltà: Intermedio
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La bellezza è soggettiva? Gualtiero Marchesi non la pensa necessariamente così. Per lui, in certi casi, il bello è bello e basta. E, come si evince dopo aver ascoltato lo chef in più di un'occasione, la cucina è una forma d'arte.
Difficoltà: Intermedio
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Il critico d'arte Gillo Dorfles ricorda la Milano degli anni cinquanta, sessanta e settanta e l'influenza che la guerra e il fascismo ebbero sul suo sviluppo urbano e architettonico, mentre Gualtiero Marchesi parla di alcune personalità che frequentarono abitualmente il suo ristorante.
Difficoltà: Intermedio
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Eugenio Medagliani, esperto di cucina italana, ricorda i giorni in cui Gualtiero Marchesi non era ancora noto e si rifiutava di servire pasta ai suoi clienti...fino a che un viaggio on the road da Los Angeles a Las Vegas gli fece cambiare idea.
Difficoltà: Intermedio
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Giovanni Ballarini parla di Parigi e della raffinata cucina francese nata nelle corti e distrutta dalla Rivoluzione Francese. La chef Mariasole Capodanno parla della sua esperienza con la cucina francese e di come anche la presentazione di un piatto fosse spettacolare.
Difficoltà: Intermedio
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Gualtiero Marchesi parla della sua esperienza a Parigi, dove ebbe modo di imparare dagli chef del luogo. Ricorda inoltre i suoi studi in una scuola in Svizzera e l'influenza che i parenti di suo padre, grandi cuochi, hanno avuto su di lui e sulla sua visione della cucina.
Difficoltà: Intermedio
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Alberto Capatti ricorda i vecchi tempi e torna con la memoria alla Parigi degli anni sessanta e ai suoi ristoranti d'atmosfera, con le tende di velluto rosso, le luci soffuse, il camino e dieci tipi di formaggi... nulla a che vedere con la nouvelle cuisine insomma!
Difficoltà: Intermedio
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Alberto Capatti racconta de suo viaggio in Francia alla ricerca di prodotti di qualità come la carne e il vino. Gualtiero Marchesi, invece, racconta come ha trasformato l'ispirazione francese in piatti italiani.
Difficoltà: Intermedio
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In questo video apprendiamo che quando Gualtiero Marchesi andò in Francia apprese i segreti della nouvelle cuisine prima ancora che arrivasse in Italia e che lavorò presso la famiglia Troisgrois, noti per la loro cucina inovativa.
Difficoltà: Intermedio
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Gualtiero Marchesi ha imparato una preziosa lezione dai fratelli Troisgros a Roanne: mai sottovalutare l'importanza della semplicità!
Difficoltà: Intermedio
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L'inizio della Nouvelle Cuisine é come l'arte che si respira nei temi dei quadri e pittori impressionisti. Marchesi ci racconta come ha assimilato quell'arte durante la sua permanenza in Francia.
Difficoltà: Intermedio
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Il cibo come l'arte ha l'esigenza di essere bello e buono. Si rivoluziona anche la cucina casalinga. La Nouvelle Cuisine vuol dire anche entrare nel futuro.
Difficoltà: Intermedio
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Gli italiani sono molto attaccati alle loro tradizioni. Nonostante abbiano cambiato alcune abitudini a tavola, hanno infatti mantenuto nella loro dieta molti piatti tradizionali,rivisitandoli. Ciò significa più varietà e porzioni più piccole.
Difficoltà: Avanzato
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Gualtiero Marchesi ha decisamente una personalità proteiforme e poco incline ad accettare i consigli altrui. Questa sua particolarità è l'espressione principale della sua cucina: il raviolo aperto, benché non sia una sua invenzione, è stato da lui proposto in una veste del tutto originale.
Difficoltà: Avanzato
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Il grande Gualtiero Marchesi ci invita a non smettere mai di sognare e di credere nei nostri sogni.
Difficoltà: Avanzato
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La mente di Marchesi è ormai all'opera, deve creare. Per poterlo fare comincia a cercare il luogo giusto per il suo ristorante.
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