Con l'ingresso del doppiaggio nel modo del cinema, i film possono essere visti in altri luoghi, le voci vengono sostituite e gli effetti riprodotti.

Cominciano le prime indagini ed entra in scena anche un misterioso barman sudamericano. Ora piano piano bisognerà cominciare a mettere insieme i pezzi del puzzle. Intanto, Ginevra conosce il nuovo ispettore e sembra esserne entusiasta.

Tutti sentono la mancanza di Lara e si preoccupano per Luca, che però è un libro chiuso e preferisce concentrarsi sul caso.

Una volta i dialetti erano insegnati anche a scuola, per mantenere viva l'entità del popolo. Con il fascismo le cose cambiano e come conseguenza della repressione viene persino imposto un libro unico da usare in tutte le scuole.

Eva va dal suo fidato amico Augusto e poi con Dante al mercato. Mentre con Augusto Eva è molto affettuosa con Dante quasi l'opposto.

Mentre Manara cerca di scoprire qualcosa sul nuovo ispettore, quest'ultimo scopre molto di Manara senza troppi problemi.

Un piccolo colpo di scena sposta i sospetti su chi prima di allora era insospettabile.

Le scuole fasciste insegnano a giocare alla guerra. Si pretende di cambiare una cultura e persino i cognomi. La durezza della repressione non lascia spazio a nulla.

Se alcuni sospetti vengono chiariti, altri si infittiscono. Toscani e Manara sono fianco a fianco per scoprire di più.

Luca Manara è incorreggibile e incontentabile con le donne, ma per fortuna non perde di vista il suo lavoro e scopre dei dettagli molto interessanti.

Il Regime comincia a vacillare. L'uso del Lei non viene più seguito così come iniziano le prime forme antifasciste. La guerra è vicina e il fascismo sta per finire.

Famose battaglie, un classico del cinema degli anni venti ed una famosissima canzone italiana sono i temi di questo quiz alla fine del quale un partecipante abbandona la gara.

Le ottimi intuizioni di Marta aprono nuove strade sul caso.

La squadra scopre come si è svolto l'omicidio e Manara deve usare tutta la sua sensibilità per chiudere le indagini.

La Reale Accademia d'Italia viene incaricata di redigere un dizionario della lingua italiana, che include delle citazioni di Mussolini. Terminata la Seconda Guerra Mondiale, il dizionario rimase, come tante altre opere, incompiuto.