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Imma raggiunge di corsa il marito e la figlia sul terrazzino per assistere alla festa della Bruna e in quel momento riceve un messaggio di conferma. Intanto, Valentina va a salutare Samuel che confessa un segreto.
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Due dei detenuti del carcere di Bollate che lavorano in cucina raccontano quali sono i loro punti di vista nei confronti della società fuori e del modo di essere reinseriti. Entrambi concordano che non sia facile, ma che anche i detenuti sono esseri umani.
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Michele cerca un'opera d'arte per fare un regalo importante. Intanto al Nido si continua a scavare e finalmente si sta per scoprire cosa c'è sotto la lastra.
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Il dottor Vitali si trova accanto al terrazzino di Imma e suo marito e non perde occasione per dirle quello che pensa di lei prima che tutti si godano la festa.
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Michele è in trattativa con Nicoletta per il regalo che vuole fare al kazako. Tornato al Nido, si assicura che il regalo venga recapitato il prima possibile. Iolde ha i nervi a pezzi e Eleonora vuole scrivere al giornale.
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La titolare del ristorante "In galera", la signora Silvia, racconta per quale motivo vuole dare ai detenuti una possbilità facendoli lavorare. Lei sostiene che non essere liberi non significa togliere anche la dignità.
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In questa breve parte vediamo come viene organizzata la cucina in base alle consegne e a quanto c'è da fare. La signora Silvia va da Davide e chiede il permesso prima di entrare.
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La signora Silvia va a trovare Davide in cucina per vedere cosa proporrà alla cena e gli chiede se è agitato. Davide è molto organizzato e ha tutto sotto controllo.
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È tutto pronto per la cena dei sette anni di apertura del ristorante "In Galera" e Davide racconta come si sente e di cosa ha bisogno per continuare ad essere creativo. A cena, la signora Silvia fa un breve discorso alla sala piena.
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La signora Silvia conclude il discorso dopo i ringaziamenti con una frase inventata grazie al ristorante: "Benvenuti in galera".
Grazie alla cooperativa di Silvia, molti detenuti hanno completato con successo il percorso di reinserimento lavorando nella ristorazione e tutelando la loro dignità.
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