Mentre aspettano il loro amico Bernardo, affettuosamente chiamato Berna o Bernardino, Andrea spiega a Vincenzo perché la Torre di Pisa pende da un lato.

L'ansia di Francesca è alle stelle, vuole sapere cosa hanno detto per telefono a Vincenzo. Vincenzo, dal suo canto, deve frenare la contentezza perché nei suoi piani non ha considerato il futuro di Francesca.

Dopo aver ricordato Michele, il gruppo di amici tornando verso casa intona una canzone che li diverte parecchio. Arrivati a casa, arriva una telefonata importante a Vincenzo.

Sul luogo dell'incidente i ragazzi fanno ipotesi di come sia mai potuta succedere una tale disgrazia, considerando il fatto che Michele era molto prudente alla guida.

Improvvisamente i ragazzi pensano che non sono mai stati a trovare Michele e si dirigono verso il luogo dell'incidente. Qui cominciano a parlare dei loro ricordi con Michele. Non tutti però hanno la stessa idea di come siano andate le cose.

Dopo aver fatto i conti su quanto resta da togliere dai soldi versati per la caparra della la casa, i ragazzi si divertono insieme come se non dovessero lasciarsi.

Dopo la scenata di Ilaria, questa riesce a confessare a tutti qual è il motivo per cui ha spaccato la macchina al ragazzo. Tra ricette alternative e congetture su come agire, Ilaria pensa che una telefonata tutti insieme sia la soluzione migliore per comunicare la notizia ai suoi genitori.

Durante il viaggio in auto i ragazzi ridono e scherzano su varie cose. Si fermano poi a fare provviste e proseguono il viaggio fino a che Ilaria chiede di poter scendere e fa una scenata. Sono così costretti a scappare.

L'università, la convivenza, la gioventù raccontati nei cinque giorni prima di lasciare l'appartamento per cominciare ognuno la propria nuova vita dopo l'università.

Chi nasce tondo…non muore quadrato. È così per nonna Italia che, dopo una vita di furtarelli e gite in carcere, evade anche dall'ospizio per anziani, non senza aver ripulito la cassaforte della direzione. Il nipote Mario deve ritrovarla al più presto, ma da solo non può farcela, ha bisogno dell'aiuto del cugino Righetto...

Il figlio più piccolo è un film scritto e diretto dal regista Pupi Avati che è uscito nei cinema nel 2010. Il film di Avati vuole denunciare la decadenza dei costumi nell’Italia di oggi. Il protagonista, Luciano Baietti, interpretato da Christian De Sica, è un imprenditore senza scrupoli che per raggiungere il successo non si ferma davanti a nulla, fino a strumentalizzare il suo figlio più giovane, Baldo (Nicola Nocella).

Questa è una scena del film Chi si ferma è perduto del 1960, dove Totò nelle vesti di Antonio Guardalavecchia, cerca di corteggiare Giulia, sorella del presidente, per aggiudicarsi il posto di capufficio. La scena del balcone è simile a quella di Romeo e Giulietta di Shakespeare.

I due uomini della ditta nottura ricevono i contanti richiesti e chiedono di fare un primo sopralluogo. Eleonora e Riccardo restano dubbiosi, ma non hanno scelta e li fanno accompagnare da Michele che al rientro a casa trova Iolde ad aspettarlo.

Mario si scusa per la scenata con i ragazzi del Torrino e ringrazia Michele davanti a tutti. Visto che la sua proposta è fallita, non resta che chiamare la ditta notturna. Intanto Iolde si avvicina sempre di più a Michele.

Eleonora affronta Michele ed è piuttosto arrabbiata per il regalo che ha fatto a Chiara. Lo accusa di traviare la figlia e nella discussione lo invita a lasciare il Nido visto che ha creato solo casini.